La giusta cura all’insegna della sostenibilità

La giusta cura all’insegna della sostenibilità

I cambiamenti climatici non hanno un impatto soltanto sull’uomo, ma anche sui materiali sostenibili, come la pietra naturale. Di per sé, non è un problema se sulle superfici lapidee si formano muschio e alghe o se si deposita sporco, ciò purché si garantisca una cura appropriata, all’insegna della sostenibilità. Pulire e trattare la pietra naturale a regola d’arte e in modo sostenibile significa proteggerne la struttura cristallina, conservando sul lungo periodo l’effetto estetico originario.

Anche alle nostre latitudini, i cambiamenti climatici si ripercuotono in modo sempre più evidente e incisivo sul tempo atmosferico. Temperature elevate in estate, precipitazioni sempre più abbondanti in inverno e il passaggio accelerato da una stagione all’altra fanno sì che i manufatti in pietra naturale che trovano posto nei nostri giardini siano esposti alle intemperie con un’intensità via via crescente. Sulle superfici lapidee si depositano quindi sempre più muschio, alghe e sporco. Affinché, con la pulizia, non si danneggi la pietra, vale la pena osservare bene alcune regole d’oro.

Spazzola e aspirapolvere – perfette per la cura giornaliera.

Per liberare la pietra dalla polvere o dalle particelle di sporco superficiali è sufficiente una pulizia di tipo meccanico, ad esempio utilizzando una spazzola in carburo di silicio oppure anche una semplice aspirapolvere. In alternativa, si possono impiegare uno spazzolone a setole morbide oppure un panno asciutto. Si consiglia di utilizzare l’aspirapolvere con l’aggiunta di una spazzola adatta ai pavimenti lisci, così da evitare il rischio di graffiare le pavimentazioni in pietra morbida.

Impurità lievi o di media entità? Bastano acqua e sapone!

Le pavimentazioni in pietra naturale che presentano impurità lievi o di media entità, possono essere tranquillamente lavate con acqua e sapone. È fondamentale scegliere un detergente non aggressivo; le soluzioni più usate per la pulizia sono quelle leggermente alcaline, come la comune lisciva. Il sapone tenero o il normale sapone da bucato (tipo quello di Marsiglia) può essere aggiunto all’acqua, come di consueto. Una volta terminato il lavoro, è importante risciacquare bene la superficie con abbondante acqua, ciò per fare in modo che dopo la pulizia la superficie sia libera da residui e che la traspirabilità della pietra non ne venga compromessa.

Alle macchie tenaci ci pensa uno specialista.

In caso di macchie particolarmente tenaci, difficili da eliminare anche dopo ripetute puliture, è consigliabile affidarsi a una ditta specializzata. Utilizzando detergenti non adatti si corre il serio rischio di arrecare danni persistenti al materiale. È vivamente sconsigliato impiegare detergenti aggressivi a base di acidi o tensioattivi – entrambe sostanze spesso utilizzate per la pulizia dei pavimenti. Anche in questo caso sussiste un rischio elevato di danneggiare le superfici, di modificare la struttura stessa della pietra e di opacizzare le superfici lucide. Inoltre, è opportuno prestare particolare attenzione quando si puliscono le pietre calcaree. Il marmo, la pietra a base di calcare conchiglifero (lumachella), il travertino, ma anche alcune pietre arenarie non possono in alcun modo essere trattate con acidi. Anche le soluzioni fortemente alcaline, come i detergenti a base di soda, possono danneggiare irreparabilmente la pietra, e soprattutto il marmo. I materiali naturali la cui struttura ci appare più fine, morbida e delicata, vanno trattati e puliti con altrettanta delicatezza.

Vapore e alta pressione: un’opzione possibile, ma in rari casi.

La pulizia a vapore e ad alta pressione è un procedimento che non si addice alle superfici lisce. Nel caso di pavimentazioni con una superficie ruvida l’idropulitura è possibile, purché sia a bassa pressione. Anche qui bisogna tuttavia prestare la dovuta attenzione. Se si esagera con la pressione, l’acqua penetra in profondità all’interno della pietra, creando nuovi pori dove la sporcizia si attacca con una tenacia ancora maggiore. 

Occhio ai trattamenti impregnanti!

La pietra naturale assorbe umidità quando piove e rilascia umidità quando il tempo è secco. Trattando la superficie con un impregnante, applicando cioè un rivestimento che rende la pietra ermetica, questo processo naturale viene interrotto. Con il tempo, si creano macchie al di sotto del rivestimento, macchie che, oltre a disturbare l'effetto estetico, sono anche molto difficili da togliere. Se per gli ambienti interni si opta per un trattamento impregnante è dunque opportuno rivolgersi a uno specialista. Contattateci, vi consiglieremo al meglio!