Retrospettiva SuperHink: il costruire sostenibile comincia dalla progettazione

Retrospettiva SuperHink: il costruire sostenibile comincia dalla progettazione

Una progettazione architettonica ben riflettuta è la chiave per accedere alla sostenibilità. I progetti premiati quest’anno con il SuperHink illustrano, in tutta evidenza, in che modo gli approcci innovativi e l’impiego della pietra naturale possano unire i vantaggi estetici e funzionali con il valore aggiunto ecologico. Le opere vincitrici mostrano che cosa significhi «architettura sostenibile» nella pratica.

Küchel Architects: Scala, St. Moritz
Grazie a una progettazione precisa e a soluzioni innovative, lo studio Küchel Architects è riuscito a trasportare il granito di Andeer ad alta quota, fino a raggiungere la località montana di St. Moritz e superando ostacoli non da poco in termini di logistica. «Tenuto conto della situazione geografica e delle condizioni climatiche, il trasporto e la lavorazione del granito di Andeer rappresentavano una vera e propria sfida», spiega Mederic Küchel. Per garantire uno svolgimento impeccabile, il materiale è stato preparato e lavorato prima del trasporto, nelle cave di Andeer. «Questa scelta ha permesso di ridurre sensibilmente il lavoro in loco, abbiamo potuto pianificare la logistica in modo preciso», aggiunge l’architetto. La consegna finale è avvenuta perfettamente in linea con la tabella di marcia. «Procedendo in maniera strutturata, siamo riusciti ad evitare intoppi e a garantire che il granito venisse posato entro le tempistiche stabilite e in condizioni impeccabili», spiega ancora l’architetto. Dall’unione tra estetica tradizionale e design moderno nasce un edificio estremamente funzionale, capace al contempo di trasmettere una forte identità nel contesto di un ambiente alpino.

Kast Kaeppeli Architekten: Parkcafé Kleine Schanze, Berna
Grazie all’impiego di gneiss regionale Maggia e Calanca, è stato possibile migliorare la statica del Parkcafé Kleine Schanze. «Elementi architettonici come i pilastri portanti, realizzati in pietra naturale, conferiscono al padiglione un’identità propria. Abbiamo ripreso questi elementi nelle parti di edificio realizzate ex novo, in modo da integrare al meglio i nuovi volumi nella sostanza edilizia esistente. La decisione di impiegare materiali regionali non è stata dettata soltanto da questioni estetiche, ma anche di sostenibilità. «La pietra naturale autoctona riveste grande importanza in termini storico-culturali e rende possibile una cultura della costruzione sostenibile», spiega Kaeppeli. Questa mescolanza di pietre nuove e riutilizzate mostra in che modo tradizione e innovazione possano andare a braccetto nell’architettura. «Grazie alla scelta di utilizzare la pietra naturale per la realizzazione di vari elementi strutturali, il Parkcafé – sottoposto a un’accurata trasformazione – crea un legame con la città vecchia», riassume l’architetto.

PARK ARCH + PU + JACO: Castello di Rapperswil
Per dare nuovo lustro al Castello di Rapperswil gli architetti hanno puntato sull’arenaria Bollinger di estrazione locale, tutelando così l’integrità storica dell’opera. «La pietra viene estratta qui, nelle vicinanze, il che crea un collegamento diretto con la storia del posto», spiega l’architetto Markus Lüscher. «In questo modo si dà rilievo al luogo, creando al contempo un legame con esso, sotto diversi punti di vista», aggiunge. La sfida di riuscire a integrare la pietra naturale nella struttura esistente è stata superata con successo: si è scelto infatti di impiegare lo stesso materiale già utilizzato per la realizzazione del castello. «Un materiale come l’arenaria Bollinger si integra perfettamente nel costruito», commenta l’architetto. «Insomma, la pietra naturale è, e resta, un materiale importante per l’architettura», sottolinea Lüscher. «In questo contesto, è cruciale che la pietra autoctona sia impiegata in modo consono, tenendo conto delle sue specificità». Questa filosofia permette di creare un collegamento diretto tra geologia, materia e architettura. «La sostanza edilizia esistente affianca e sostiene la nostra architettura, siamo riconoscenti di poter costruire ancora oggi con questo materiale», conclude Lüscher. Tale approccio mostra in che modo l’architettura sostenibile rispetti l’ambiente e al contempo rafforzi l’identità culturale di un luogo. 

 

SuperHink 2027: già pensato ai prossimi progetti?
Appello a tutte e a tutti gli architetti: tra due anni avrà luogo la prossima edizione del concorso SuperHink. Programmate per tempo i vostri prossimi progetti e partecipate al concorso. Insieme diamo forma al futuro dell’architettura sostenibile.