Pro Naturstein compie 40 anni: in splendida forma verso il futuro
Pro Naturstein compie 40 anni: in splendida forma verso il futuro
Intervista a Melanie Saner, direttrice di Pro Naturstein
Signora Saner, potrebbe dirci qualcosa in più sullo spirito che animava i fondatori di Pro Naturstein, negli anni Ottanta?
Quando si decise di fondare Pro Naturstein, l’idea era in primo luogo quella di promuovere l’utilizzo della pietra naturale, in diverse forme e in diversi settori, ma anche di migliorare l’immagine della pietra come materiale da costruzione. È stato possibile creare il consorzio grazie soprattutto allo spirito di iniziativa di alcune imprese che decisero di unire le forze, consapevoli del fatto che, nel settore della pietra naturale, bisognava consolidare la collaborazione. Ciascuna impresa si trovava infatti confrontata più o meno con le stesse sfide: costi di produzione in aumento, un’accanita concorrenza e la difficoltà di distinguersi in un mercato in piena espansione. Nell’iniziativa di fondare un consorzio le imprese lessero subito la possibilità di creare sinergie e unire le risorse. Presero parte alla fondazione anche l’Associazione degli stabilimenti di marmo e granito svizzeri VSM (Verband Schweizer Marmor- und Granitwerke), quella che è oggi l’Associazione svizzera per la pietra naturale NVS, ma anche l’Associazione dei produttori svizzeri di pietra naturale e lastricati VSNPP (Verband Schweizer Naturbaustein- und Pflastersteinproduzenten). Pro Naturstein mise a disposizione una piattaforma per sviluppare congiuntamente le strategie di marketing e per far conoscere meglio i vantaggi offerti dalla pietra naturale.
In che cosa si contraddistingueva lo spirito di Pro Naturstein?
Benché spinte da interessi diversi e attive, all’interno del settore, in vari ambiti di specializzazione, le imprese fondatrici erano animate dallo stesso entusiasmo e condividevano tutte l’obiettivo di far conoscere la pietra naturale. Si rese palese che, insieme, attraverso il lancio di iniziative pubblicitarie e di marketing collettive, si poteva raggiungere maggiore notorietà. Ed è stata questa la visione che ha creato le basi per la fondazione del nostro consorzio.
Quali pietre miliari hanno caratterizzato questi quarant’anni di vita?
Quarant’anni sono lunghi e di pietre miliari ce ne sono state tante. Una prima tappa importante, dopo la fondazione del consorzio, risale al 1985. In quell’anno il nostro consorzio ha partecipato per la prima volta al Salone dell’edilizia Swissbau, una delle più grandi e rinomate fiere svizzere dedicate al settore della costruzione. Fino al 2018, Pro Naturstein ha preso parte regolarmente alla fiera, con stand rappresentativi, grandi fino a 250 metri quadrati.
Un’altra tappa significativa è stata la collaborazione intessuta con altre associazioni, anche al di là del settore strettamente legato alla pietra naturale. Collaborando con associazioni come JardinSuisse (in veste di rappresentante del settore verde) oppure con l’Associazione svizzera dei maestri scultori e dei maestri scalpellini VSBS (Verband Schweizer Bildhauer und Steinmetze) è stato possibile mettere a frutto le sinergie e perseguire interessi comuni. Sin dall’inizio sono stati prodotti anche mezzi pubblicitari in formato cartaceo, tra questi il bollettino d’informazioni «STEIN» seguito, più tardi, dall’opuscolo «InStein», fino a quello che è diventato oggi il nostro opuscolo annuale, ricco di tematiche sempre diverse. Nel 1994, Pro Naturstein ha inoltre prodotto un grande raccoglitore-campionario ad anelli, in formato A4, con una raccolta di 160 pietre naturali che è andato letteralmente a ruba. Poco tempo dopo la pubblicazione, il raccoglitore era già esaurito e ha dovuto essere ristampato più volte. È stato il precursore dell’attuale «Trovapietre», l’app-campionario utilizzata oggi dagli architetti, con un assortimento di ben 200 pietre.
Tra le altre tappe importanti vi è anche la decisione, nel 2010, di cambiare la struttura organizzativa e il modello di finanziamento. Nel 2019 seguì un altro cambio di paradigma che, distanziandoci dalle partecipazioni a fiere e dagli annunci cartacei, ci ha portati a rafforzare la nostra presenza online. Da allora, questa strategia si sviluppa costantemente ed è affiancata da altre misure. Per lungo tempo, Pro Naturstein offriva solo in parte una vetrina attraverso la quale i membri potessero presentarsi verso l’esterno. Con il cambio di strategia, i membri titolari sono entrati a far parte integrante delle misure di comunicazione, traendo beneficio da servizi e campagne pensati appositamente per loro.
Che cosa caratterizza un tipico membro di Pro Naturstein?
I membri di Pro Naturstein – che si tratti di imprese specializzate nelle attività estrattive o di ditte specializzate nella lavorazione della pietra naturale – possono beneficare di strategie pubblicitarie e di marketing comuni, rafforzando così la loro visibilità e presenza sul mercato. Grazie al nostro consorzio, i membri si profilano come professionisti con la P maiuscola, leader in Svizzera nel settore. Attraverso campagne promozionali collettive e un branding unitario possono comunicare in modo efficace i vantaggi che la pietra naturale apporta e distinguersi dagli offerenti di altri materiali. Questa procedura coordinata dà risalto ai nostri membri, li differenzia rispetto agli altri concorrenti che spesso puntano su strategie di marketing individuali, con minor forza persuasiva.
E se guardiamo al futuro, qual è la visione del consorzio?
Oggi come un tempo, teniamo fede alla nostra missione: Pro Naturstein continua a impegnarsi nel promuovere la pietra naturale estratta in Svizzera e in tutto il mondo, affinché si costruisca sempre di più con questo materiale sostenibile. Al contempo, creiamo valore aggiunto per i nostri membri, affiancandoli nel garantire loro un successo economico sul lungo periodo. È sempre un onore quando nuove aziende decidono di aderire alla nostra associazione e farsi anch’esse portavoce di questa visione.
Intervista a Emilio Stecher, CEO e presidente del CdA presso Emilio Stecher AG
Signor Stecher, suo padre, Emilio Stecher, ha presenziato all’assemblea costitutiva, quando lo Statuto del consorzio è entrato in vigore. Qual è stata la motivazione che ha spinto i membri fondatori a dare vita al consorzio?
Allora, a dirigere quella che è diventata oggi l’Associazione svizzera per la pietra naturale (NVS), vi era l’architetto Rolf Schibler. In quegli anni, l’associazione si chiamava ancora VSM (Verband Schweizer Marmor- und Granitwerke). Schibler era una vera e propria forza trainante, fu lui che persuase il padronato attivo nel settore che bisognava assolutamente promuovere la pietra naturale tutti insieme e a tutti i livelli. E fu sempre lui che prese in mano le redini della neocostituita PRO NATURSTEIN. Tra i membri fondatori vi erano l’allora presidente VSM, Arnold Zubler della Gerodetti AG di Hunzenschwil; Peter Schär di Niederwangen della ditta Schär + Trojahn AG; Martin Bader della Lägern-Kalksteinbrüche AG di Steinmaur, che fu anche il primo presidente dell’organizzazione e, non da ultimo, mio padre, della Emilio Stecher AG di Root. Chissà, forse c’erano anche altre persone. Rolf Schibler è stato anche colui che, nel 1985, ha organizzato il primo stand fieristico in occasione di Swissbau. In quegli anni le fiere specialistiche rivestivano un ruolo di primo piano, e soprattutto Swissbau era un evento di incredibile spessore. All’epoca, Internet non esisteva e per conoscere tutte le novità ci si recava alle fiere e agli eventi pubblici. Il primo grande stand di PRO NATURSTEIN, all’edizione Swissbau 1985, è stato un vero e proprio punto d’attrazione. Anche la ditta JUMA di Eichstätt (D) aveva partecipato, se ben ricordo. Negli anni Ottanta la JUMA era in Svizzera l’offerente leader sul mercato per il «marmo del Giura», l’inconfondibile pietra calcarea beige-grigia, proveniente dalla Germania.
Oggi in che modo sono cambiate le cose rispetto agli anni in cui è nato il consorzio?
La differenza più grande sono senza ombra di dubbio i social media e Internet. Prima non esisteva niente del genere. Quarant’anni fa si lavorava ancora con TELEX, poi arrivò il TELEFAX e si fece rapidamente conoscere nel settore, fu apprezzato poiché permetteva finalmente di trasmettere rapidamente i progetti. Ai tempi, per fare le misurazioni, si lavorava ancora e soprattutto utilizzando le sagome, che si trattasse di scale o di manufatti per la cucina. Oggi invece tutto ciò viene trasmesso per via elettronica e poi rielaborato con CAD.
Che cosa è rimasto del «nocciolo duro» di allora?
Del nocciolo duro di quegli anni è rimasta certamente la volontà di promuovere la pietra naturale in modo collettivo e solidale, in tutto il settore e in tutta la Svizzera. Durante i primi anni di PRO NATURSTEIN non c’erano soltanto la NVS, JardinSuisse e l’Associazione svizzera dei maestri scultori e dei maestri scalpellini (VSBS), c’erano anche l’Associazione Industrie dei Graniti, Marmi e Pietre Naturali del Ticino (AIGT), il Verband Schweizerischer Pflästerermeister (VSP) e l’Associazione dei produttori svizzeri di pietra naturale (SNP), quindi le cave. Ora i membri della SNP sono membri della NVS. Un tempo, e oggi ancora, gli obiettivi erano poter contare su un ampio sostegno e avere così maggiore forza persuasiva sul mercato.
Qual era il valore della pietra naturale? Rispetto a oggi è forse cambiato qualcosa?
In generale, il valore della pietra naturale in Svizzera è cambiato. Negli spazi privati, per le pavimentazioni si utilizzano molto più di prima il parquet o il grès porcellanato. Nelle aree pubbliche invece la pietra naturale continua a farla da padrone, rendendo concreta e percettibile la vicinanza alla sostenibilità. Anche nelle facciate è aumentato l’impiego della pietra. Per quanto riguarda il restauro di opere realizzate in pietra si denota sul mercato un cambio di rotta. Dagli anni Settanta agli anni Novanta, sono state realizzate molte ristrutturazioni. Oggi invece sorgono spesso nuove costruzioni. Quando però si parla di restauri, la pietra naturale è sempre e ancora al centro delle attenzioni. Ora i piani da cucina, popolarissimi negli anni Ottanta e per i quali si utilizzava soprattutto il granito, non sono più realizzati soltanto in pietra, ma anche e sempre di più con rivestimenti duri, come il grès porcellanato (ceramica) o il quarzo composito. Se si contano tutti i rivestimenti duri, compresi quelli in grès porcellanato e in quarzo composito, anch’essi lavorati dal settore, rimane una quota del 50 per cento. Nella costruzione stradale non si utilizza ormai praticamente più pietra di provenienza svizzera, ad eccezione delle pavimentazioni realizzate in sanpietrini. Per contro, la pietra naturale è utilizzata sempre più spesso nella costruzione giardini o sui tetti piani (balconi), in questo ambito sono però ampiamente in uso anche materiali che imitano la pietra.
Che cosa si attende per il futuro?
Un ritorno alle radici! Con l’avvento della pandemia, la popolazione ha cominciato a cambiare il proprio modo di pensare. I materiali che arrivano da oltremare, e in particolare dalla Cina, hanno perso importanza. Con Pro Naturstein dobbiamo promuovere la pietra naturale svizzera con lo stesso impegno con cui promuoviamo i prodotti stranieri. È un aspetto cruciale. In generale, Pro Naturstein ha imboccato la strada giusta, anche per quanto concerne la strategia adottata per comunicare sui social media e in ambito digitale.
Pro Naturstein guarda avanti
Siamo pronti ad affrontare altri 40 anni con lo stesso entusiasmo e ci rallegriamo di poter collaborare, all’insegna della modernità e della sostenibilità, con gli architetti, gli architetti del paesaggio e gli altri interlocutori interessati.
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